UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

Missale Romanum

 

SABATO DOPO LE CENERI

 

La Stazione dovrebbe essere alla Chiesa di S. Trifone Martire. Ma siccome questa Chiesa del IX secolo, nel 1736 fu demolita, l'attuale Stazione ha luogo in S. Agostino, del XV secolo, che si trova presso il luogo una volta occupato dalla Chiesa di S. Trifone.

 

EPISTOLA (Is 58,9-14). - Queste cose dice il Signore Dio: Se tu ti toglierai d'addosso la catena, se cesserai d'alzare il dito, e i discorsi sconvenienti, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se consolerai l'anima afflitta, la tua luce brillerà nelle tenebre, e le tue tenebre diverranno un meriggio, e il Signore ti darà un eterno riposo e inonderà la tua anima di splendori. E darà vigore alle tue ossa, e tu sarai come un giardino irrigato e come una fontana a cui non mancheranno le acque. Da te saranno popolate di case i luoghi da secoli deserti, alzerai su fondamenti di generazioni e generazioni. E sarai sarai chiamato ricostruttore delle mura, restauratore della sicurezza delle strade. Se non ti allontanerai dal sabato, e non farai come ti pare nel mio santo giorno: se chiamerai il sabato (tua) delizia e glorioso il consacrato al Signore, l'onorerai senza fare i tuoi interessi, e non farai trovare la tua soddisfazione nelle ciarle, allora troverai le tue delizie nel Signore, ed io ti eleverò sopra le altezze della terra e ti nutrirò con l'eredità di Giacobbe tuo padre: così dice il Signore.

Le buone opere.

Il Sabato è un giorno pieno di misteri; è il giorno del riposo del Signore ed il simbolo dell'eterna pace che gusteremo in cielo dopo le fatiche della vita. Facendoci leggere questo passo d'Isaia, la Chiesa ci vuole istruire sui requisiti richiesti per prender parte al Sabato dell'eternità. Abbiamo appena dato inizio alla penitenza; e già questa Madre tenera ci rivolge consolanti parole. Se riempiremo d'opere sante questa Quarantena, durante la quale sospenderemo le preoccupazioni mondane, sorgerà la luce della grazia, nelle tenebre dell'anima nostra la quale oscurata per tanto tempo dal peccato e dalle sezioni del mondo e di noi stessi, diverrà smagliante di meridiano splendore; la gloria di Cristo risorto sarà la sua; e se sarà fedele, la Pasqua del tempo la introdurrà nella Pasqua dell'eternità. Edifichiamo su ciò ch'era in noi deserto, innalziamovi le fondamenta, ripariamone le brecce; tratteniamo i nostri piedi dal calpestare la sante osservanze; non seguiamo più le nostre vie, né cerchiamo più la nostra volontà che si oppone a quella del Signore; ed egli ci darà un riposo che non avrà mai fine, e ci riempirà dei suoi stessi splendori.

 

VANGELO (Mc 6,47-56). - In quel tempo: Caduta la sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù si trovava solo sulla spiaggia. E come vide i discepoli i affannati a remigare, per il vento loro contrario, verso la quarta vigilia della notte andò verso di essi, camminando sulle acque; e voleva oltrepassarli. Ma quelli, vedutolo camminare sul mare, immaginarono che fosse un fantasma e mandarono forti grida, perché tutti lo videro e ne furono spaventati. E subito rivolse loro la parola, dicendo: Coraggio, sono io, non temete. E montò nella barca, da loro, e il vento cessò. E più che mai dentro di sé stupirono; perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore accecato. E passato il lago, vennero nella terra di Genezaret e vi sbarcarono. E come furono a terra, subito la gente lo riconobbe. E correndo per tutto il paese, cominciarono a portare gli infermi sui loro lettucci, dovunque udivano che egli fosse. E dappertutto dove giungeva, campagna, villaggi, o città che fossero, posavano gl'infermi per le piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno il lembo della veste; e tutti quelli che lo toccarono furono guariti.

 

La Quaresima con Gesù.

La barca della Chiesa è lanciata nel mare, e la sua traversata durerà quaranta giorni. I discepoli di Cristo remano contro venti e già il turbamento s'impossessa di loro; temono di non giungere al porto. Ma Gesù viene loro incontro sui flutti e sale sulla barca; d'ora in poi la navigazione sarà felice. Gli antichi interpreti della Liturgia spiegano così l'intenzione della Chiesa nella scelta di questo brano evangelico. Quaranta giorni di penitenza sono ben poca cosa per una vita troppo spesso dimentica di Dio; ma intanto rincrescerebbe alla nostra viltà, se lui non venisse a passarli con noi. Facciamoci animo: è proprio lui. Durante questo periodo salutare prega con noi, digiuna ed esercita ogni opera di misericordia con noi. Non è stato lui ad inaugurare la Quarantena dell'espiazione? Pensiamoci bene, non perdiamoci di coraggio, e se ci sentiamo deboli, avviciniamoci a lui, come fecero quei malati di cui ci è stato ora parlato; solo il tocco delle sue vesti bastava a ridare la sanità a quanti l'avevano perduta.   Andiamo dunque a lui nel suo Sacramento, e quella vita divina che ha già in noi il suo germe si svilupperà sempre più, e sentiremo crescere in noi la forza che stava per venir meno nei nostri cuori.

PREGHIAMO

I tuoi fedeli, o Dio, sian confortati dai tuoi doni; affinché ricevendoli li desiderino, e desiderandoli li ricevano senza fine.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 472-474

 

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