UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

Missale Romanum

 

MARTEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

 

La Stazione è alla chiesa di S. Lorenzo in Damaso, così chiamata perché fu edificata nel IV secolo, in onore dell'Arcidiacono della Chiesa Romana, dal Papa san Damaso (366-384), il cui corpo ivi si conserva tuttora.

 

LEZIONE (Es 32,7-14). - In quei giorni: Il Signore disse a Mosè: Scendi dal monte: il tuo popolo, che tu hai tratto dalla terra d'Egitto, ha peccato: si son presto allontanati dalla via che tu hai loro mostrato; si son fatti un vitello di getto, lo hanno adorato, e immolandogli vittime, han detto: Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti han tratto dalla terra d'Egitto. E il Signore disse a Mosè: Vedo bene che questo popolo è di dura cervice: or lascia fare, che il mio furore si accenda contro di loro e li stermini, poi farò te capo d'una grande nazione! Ma Mosè supplicava il Signore Dio suo, dicendo: Perché, o Signore, t'infiammi nel furore contro il tuo popolo che tu hai tratto dalla terra d'Egitto con forza grande e mano potente? Fa', te ne scongiuro, che non dicano gli Egiziani: Maliziosamente li trasse fuori, per ucciderli sulle montagne e sterminarli dal mondo. Si calmi il tuo sdegno, e tu lasciati placare relativamente all'iniquità del tuo popolo. Ricordati d'Abramo, d'Isacco e d'Israele, tuoi servi, ai quali, per te stesso giurando, dicesti: Moltiplicherò la vostra stirpe come le stelle del cielo; e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò alla vostra stirpe, e la possederete in perpetuo. E il Signore si placò e non fece al suo popolo quel male che aveva minacciato.

 

La moderna idolatria.

All'epoca della predicazione del Vangelo, il delitto che più dilagava nel mondo era quello dell'idolatria. Per parecchi secoli, tutti i Catecumeni che la Chiesa iniziava in questi giorni alla vera fede appartenevano a generazioni contaminate da questa macchia. Perciò si leggevano oggi queste terribili parole di Dio, per suscitare negli eletti un salutare orrore della loro passata condotta. Se non fosse intervenuto Mosè, questo popolo, in favore del quale Dio aveva operato inauditi prodigi ed ai quali veniva in persona a dare la sua legge, stava per essere sterminato e punito per la sua ricaduta nell'idolatria. Ora non esiste più fra noi il culto grossolano dei falsi dèi; ma è ancora praticato presso tanti popoli, fino ad oggi ribelli alla predicazione evangelica. Anzi diciamo, ch'esso potrebbe ancora rinascere nella nostra Europa civilizzata, se venisse a spegnersi la fede in Gesù Cristo. Non ha forse visto, la fine del diciottesimo secolo, l'idolo della Ragione troneggiare sull'altare, mentre, coronata di fiori, riceveva l'omaggio d'un incenso sacrilego? Quando l'uomo o la società sono nelle mani di Satana, non sono più padroni di fermarsi come loro aggrada. Senza dubbio i discendenti di Noè rimasero impressionati dalla catastrofe del diluvio, che lasciò tracce per tanto tempo sulla terra; ciò nonostante, siccome l'idolatria era cominciata di nuovo a dilagare, Dio fu costretto a separare Abramo per preservarnelo. Siamo grati alla Chiesa che col suo insegnamento e la sua morale ci preserva da una simile infamia e dall'abbrutimento; e cerchiamo di non lasciarci trascinare dalle passioni, perché tutte sfocerebbero nell'idolatria, se ci fosse tolto il lume della fede.

 

VANGELO (Gv 7,14-31). - In quel tempo: Trascorsa la metà dei dì festivi, Gesù salì al tempio ad insegnare. E i Giudei dicevano meravigliati: Come mai costui sa di lettere senza averle mai studiate? E Gesù rispose loro: La mia dottrina non è mia, ma di chi mi ha mandato. Chi vuol fare, la volontà di lui conoscerà se la dottrina sia da Dio o se parlo da me stesso. Chi parla di suo, cerca la propria gloria: ma chi cerca la gloria di chi l'ha mandato, nessuno di voi l'osserva. Perché cercare d'uccidermi? Rispose la gente: Tu sei indemoniato: chi cerca di ucciderti? E Gesù replicò loro: Un'opera sola ho fatto e tutti ne siete meravigliati. Inoltre Mosè vi diede la circoncisione (non che essa venga da Mosè, ma bensì dai patriarchi): e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Se, circoncidendo un uomo di sabato, la legge di Mosè non è violata, vi sdegnate di me perché di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate con retto giudizio. Dicevano allora alcuni di Gerusalemme: Non è lui che cercano d'uccidere? Ed ecco, parla pubblicamente e non gli dicon nulla. Avrebbero forse i capi riconosciuto in lui il Cristo? Noi però sappiamo di dove è costui: ma il Cristo quando verrà, nessuno saprà donde sia. Allora Gesù, che insegnava nel tempio, disse ad alta voce: Dunque conoscete me e conoscete donde sia: eppure io non son venuto da me; ma esiste nella sua verità, Colui che mi ha mandato e voi non lo conoscete. Ma io lo conosco: perché son da lui, ed egli mi ha mandato. Cercarono perciò di prenderlo; ma nessuno gli mise le mani addosso; perché non era ancora venuta la sua ora. Però molti credettero in lui.

 

Contestazioni sul Messia.

La lettura del santo Vangelo ci riporta col pensiero al prossimo sacrificio dell'Agnello divino che sarà immolato a Gerusalemme. L'ora non è ancora venuta; ma non tarderà. Già lo cercano per farlo morire. La passione dei suoi nemici li accieca al punto da vedere in lui un violatore del Sabato, perché guarisce i malati con un semplice atto della sua volontà, in questo giorno del Signore. Invano Gesù confuta i loro pregiudizi, ricordando che anche loro non hanno difficoltà a praticare in quel giorno la circoncisione, o a cavar fuori dal pozzo il bue o l'asino caduti là dentro. Non ascoltano più niente; solo capiscono una cosa: è necessario che Gesù perisca. I suoi prodigi sono incontestabili, e tutti fatti a scopo di misericordia verso gli uomini; solo si astiene dall'esibire alla sterile ammirazione dei nemici i segni che gli chiedono, per non assecondare la loro curiosità e la loro superbia; lungi dall'essergli grati per il potere che si degna esercitare, e per il dono dei miracoli in favore degli uomini, osano dire che non solo fa questo in virtù di Beelzebub, ma che lui è un demonio. Noi fremiamo di sdegno a sentire una sì orribile bestemmia; ma è la superbia dei dottori giudaici che li fa giungere a questo eccesso di sragionevolezza e d'empietà; una sete di sangue arde sempre più nei loro cuori. Mentre una parte del popolo, sedotta dai capi, si lascia trasportare da un cieco fanatismo, altri più indifferenti discutono sul Messia, dicendo che non esistono in Gesù i caratteri dell'inviato di Dio, e sostenendo che, quando egli verrà, nessuno saprà donde viene. Eppure i Profeti hanno predetto che uscirà dalla stirpe di David; la sua genealogia sarà fra le sue principali caratteristiche; ora, tutto Israele sa benissimo che Gesù procede da questa stirpe reale. Notiamo, del resto, ch'essi neppure ignorano che il Messia avrà un'origine misteriosa, e che verrà da Dio. Se fossero stati docili agl'insegnamenti di Gesù, confortati da tanti miracoli, sarebbero stati illuminati non solo sulla nascita temporale, ma anche sulla filiazione divina; ma la loro apatia, e quel non so che di malvagio che c'è in fondo al cuore dell'uomo, li impedì dall'approfondirne le prove; e nel giorno del deicidio, vi saranno forse anche loro a gridare insieme agli altri: "Che il suo sangue cada sopra di noi e sui nostri figli".

 

PREGHIAMO

O Signore, abbi pietà del tuo popolo, e concedigli propizio di respirare tra le continue tribolazioni che l'affannano.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 595-597

 

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