Messe latine antiche nelle Venezie
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Documenti

Concessione del Vescovo di Treviso
del 19 marzo 1999

 

IL VESCOVO DI TREVISO

Treviso, 19 marzo 1999
Prot. N.19/99

Al Rev. Monsignore
Mons. Cancelliere della Curia Vescovile
31100 TREVISO

Rev. Monsignore,

Con lettera in data 8 febbraio 1999 un gruppo di fedeli cristiani di questa diocesi di Treviso, che si sono tutti sottoscritti, mi ha chiesto di poter avere la possibilità di partecipare in diocesi alla Santa Messa, celebrata secondo l'antico rito romano, con il Missale Romanum, editio typica 1962, in conformità a quanto stabilito dalla Lettera della sacra Congregazione per il Culto Divino del 03.10.1984, indirizzata ai Presidenti delle Conferenze Episcopali (cfr AAS 76, 1984).

Ora, tenendo presenti e volendo osservare le direttive date dalla Santa Sede nella precitata Lettera, nella quale, tra l'altro è detto: "Haec celebratio fiat tantummodo ad utilitatem illorum coetuum qui eam petunt; item in ecclesiis et oratoriis quae Episcopus dioecesanus deputaverit (non autem in templis paroecialibus, nisi Episcopus in casibus extraordinariis id concesserit); iisque diebus atque condicionibus ab ipso Episcopo, sive per modum consuetudinis sive per actus, adprobatis";

con la presente affido a Lei, rev. Cancelliere della nostra Curia l'incarico di celebrare personalmente la santa Messa "secundum Missalem anni 1962… et quidem lingua latina" (Ep. cit. lett. c) nella Chiesa di San Liberale a Porta Altinia di Treviso, una volta al mese, il sabato precedente la prima domenica del mese o, nel caso di impedimento liturgico, il sabato seguente, esclusivamente per il gruppo dei fedeli di questa diocesi che ne ha fatto richiesta.

Colgo volentieri l'occasione per raccomandare a coloro che usufruiranno di questo Indulto, quanto il Papa Giovanni Paolo II ha detto a un gruppo di Vescovi statunitensi, in occasione della loro visita "ad limina": "Il fulcro del mistero del culto cristiano è il sacrificio di Cristo offerto al Padre e l'opera di Cristo risorto che santifica il suo Popolo attraverso i segni liturgici. È dunque essenziale che nel cercare di entrare maggiormente nelle profondità contemplative del culto, il mistero inesauribile del Sacerdozio di Gesù Cristo venga pienamente riconosciuto e rispettato (cfr Oss. Rom., 11.10.1998, pg. 7). "Per questo - aveva detto il Papa - è molto importante che si rispetti la legge liturgica" (Ib.).

Confido, quindi, che questa concessione, senza nulla togliere alla legittimità e alla rettitudine della dottrina del Messale Romano promulgato dal Romano Pontefice Paolo VI nel 1970 (cfr lett. a della Ep. cit.), risponda non solo ai desideri di coloro che l'hanno chiesta, ma soprattutto al maggior bene della loro vita spirituale.

La ringrazio della collaborazione e Le chiedo cortesemente di tenermi informato sulla regolare applicazione del presente Indulto, che viene concesso "ad experimentum" per un anno.

Con la mia benedizione.

+ PAOLO MAGNANI, Vescovo

 

 

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Inserito l'8 agosto 2007

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