Messe latine antiche nelle Venezie
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Riceviamo e rispondiamo

Vogliamo la messa tridentina a Treviso tutte le domeniche

 

Al Presidente
di Una Voce - Treviso

Non mi riesce in alcun modo di capire perché, dopo la promulgazione del motu proprio, non abbiate la S. Messa la domenica e feste di precetto, ma siate ancora fermi all'assurda limitazione sabatina precedente alla "liberalizzazione" del rito "antico".

Se ora nulla impedisce che si celebri col rito "antico" (come voi sostenete esser avvenuto in forza del mp), perché mai non chiedete (e la otterreste senz'altro, altrimenti perché avreste ringraziato SS) la S. Messa la domenica?

Spiegatemelo, per favore.

Antonio Diano
Venezia

 

Questa nota, rivolta alla delegazione di Treviso del nostro Coordinamento, mostra l'esigenza dei cristiani che almeno una messa secondo il rito tridentino sia celebrata nella città della Marca ogni domenica e festa di precetto. Una tale richiesta fu presentata già più di dieci anni orsono al Vescovo di Treviso, ed ebbe come effetto una sola messa al mese di sabato pomeriggio, disposta dal vescovo Magnani nel 1999 (Decreto 19 marzo 1999 Prot. N. 19/99). Non è fuori luogo ricordare che quasi tutte le diocesi non avevano neanche questo.

Negli anni seguenti Una Voce più volte ha chiesto che la messa fosse portata la domenica, e ciò era stato talora promesso, ma mai attuato.

È chiaro che con il Motu proprio Summorum Pontificum il papa Benedetto XVI ha dichiarato il messale tridentino mai abrogato, e quindi in vigore nella Chiesa. La celebrazione in pubblico, però, nella c. d. forma straordinaria è sottoposta alle disposizioni contenute nello stesso Motu proprio.

È altrettanto evidente come i fedeli laici non possono procurarsi da soli la messa, ma solo mediante un sacerdote ordinato che gliela celebri. Oltre a quanto stabilito dal Motu proprio, quindi, nella pratica è necessario trovare il sacerdote, e poi la chiesa disponibile ecc. Di recente comunque la Pontificia Commissione Ecclesia Dei si è espressa in sede interpretativa dichiarando che "il gruppo stabile di fedeli ha diritto di assistere alla celebrazione della Messa nella forma straordinaria" (Letttera 20 gennaio 2010 Prot. N. 13/2007).

Fin dalla pubblicazione del Motu proprio nel 2007 si sa bene, e ha avuto ampio risalto nei mezzi di informazione di tutto il mondo, come vi siano forti contrarietà negli ambienti ecclesiastici: molti vescovi diocesani, in Italia e all'estero, non solo ne impediscono direttamente o indirettamente la applicazione, ma anche contestano al Papa la stessa emanazione di Summorum Pontificum.

Chi esercita l'autorità nella Chiesa e denega ai fedeli un diritto loro riconosciuto - come il diritto alla messa tridentina - abusa della propria autorità e commette una ingiustizia. Ma quando vi è un diritto violato, non ci si deve meravigliare che di fatto gli aventi diritto non possano godere di quello che gli spetta, nonostante quanto stabilito dalla legge canonica.

Nessuno deve dubitare che a Treviso l'associazione Una Voce opera attivamente per ottenere la celebrazione della messa ogni domenica, ed essa chiederà ancora nelle sedi appropriate che siano soddisfatte le giuste e legittime esigenze dei cristiani. Il diritto alla messa di cui parla la Commissione Ecclesia Dei non deve più restare solamente sulla carta, ma raggiungere l'effettività con la soddisfazione di tutti.

Una Voce Venetia

 

 

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Inserito il 14 aprile 2010

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