UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

Missale Romanum

 

MARTEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

 

La Stazione è alla chiesa di S. Pudenziana, costruita sopra una casa del II secolo, fra il 384 e il 402 e restaurata da Adriano I e quindi da san Gregorio VII ed Innocenzo III.

 

lezione (4Re 4, i-7). - In quei giorni: Una donna si raccomandava al profeta Eliseo, dicendo: Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Or ecco è venuto un creditore a prendere i miei due figli per farli suoi servi. Eliseo le disse: Che vuoi che ti faccia? Dimmi, che hai in casa tua? Essa rispose: Io, tua serva, in casa mia non ho niente, eccetto un po' d'olio per ungermi. Egli le disse: Va' a chiedere in prestito dai tuoi vicini dei vasi vuoti, e non pochi; poi, rientrata che sarai chiudi la tua porta, e stando dentro coi tuoi figli, versa quell'olio in tutti quei vasi, e quelli pieni mettili da parte. La donna se ne andò, e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli: essi presentavano i vasi, ed essa versava. Quando i vasi furono pieni, disse ad uno dei suoi figli: Portami un altro vaso. Ma quello rispose: Non ce n'è più. E l'olio si fermò. Allora essa andò a riferire il fatto all'uomo di Dio, il quale disse: Va' a vendere l'olio e paga il tuo creditore, e tu e i tuoi figli vivete dell'olio che rimarrà ancora.

 

Le opere di misericordia.

È facile cogliere il mistero di questa lettura. Il creditore dell'uomo è Satana, al quale i nostri peccati hanno concesso immensi diritti sopra di noi. Il solo mezzo per liberarsene è la misericordia, simboleggiata dall'olio per la sua soavità: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt 5,7). In questi giorni di salute, prepariamo dunque la nostra riconciliazione, con l'essere premurosi nel sollevare i nostri fratelli, aggiungendo l'elemosina al digiuno e praticando le opere di misericordia. Con tal mezzo inteneriremo il cuore di Dio, salderemo a lui il nostro debito e ritorceremo su Satana il titolo che voleva far valere contro di noi. Seguiamo perciò l'esempio di questa donna della Scrittura, la quale, schiva dagli sguardi umani, riempie i vasi dell'olio misterioso; anche noi, quando vogliamo fare del bene, chiudiamo la porta, e "non sappia la sinistra quel che fa la destra" (Mt 6, 3). Inoltre osserviamo: l'olio non si ferma, finché ci sono vasi da riempire; altrettanto la nostra misericordia verso il prossimo dev'essere proporzionata alla misura dei nostri mezzi d'azione; Dio li conosce, e non vuole che rimaniamo al di qua di quel che possiamo fare. Siamo larghi in questo santo tempo, e proponiamo d'esserlo sempre. Se poi non abbiamo risorse materiali, siamo almeno misericordiosi nei desideri, con le istanze presso gli uomini e le preghiere presso Dio.

 

VANGELO (Mt 18,15-32). - In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e correggilo fra te e lui solo; se t'ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. E se non t'ascolta, prendi con te uno o due, affinché per bocca di due o tre testimoni si stabilisca ogni cosa. E se non ne fa caso, fallo sapere alla Chiesa; se poi non ascolta nemmeno la Chiesa, consideralo come un gentile e un pubblicano. In verità vi dico: Qualunque cosa legherete sulla terra, sarà legata anche nel cielo; e qualunque cosa scioglierete sulla terra sarà sciolta anche nel cielo. Ancora vi dico: Se due di voi s'accorderanno sulla terra a domandare qualsiasi cosa, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Perché dove sono due o tre radunati in nome mio ci sono io in mezzo a loro. Allora Pietro, accostatesi a lui, disse: Signore, fino a quante volte, se il mio fratello pecca contro di me, gli dovrò perdonare? Fino a sette? Gesù gli rispose: Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

 

Il perdono delle ingiurie.

La misericordia che il Signore vuole risplenda in noi, non consiste solamente nel profondere l'elemosina corporale e spirituale agli infelici, ma abbraccia anche il perdono e la dimenticanza delle offese. È qui che Dio vuol provare la sincerità della nostra conversione. "Sarà a voi rimisurata con la stessa misura con la quale avrete misurato" (Lc 6,38). Se perdoneremo di cuore ai nostri nemici, anche il Padre celeste ci perdonerà senza restrizione. In questi giorni di riconciliazione, sforziamoci di guadagnare i nostri fratelli, come dice il Signore, e perdoniamo, anche se occorresse farlo settanta volte sette. I nostri litigi d'una volta, lungo il cammino dell'eternità, non devono impedirci di raggiungere la mèta del viaggio. Perdoniamo dunque i torti e le ingiurie, imitando la stessa condotta che Dio usa a nostro riguardo.

 

Il Sacramento della Penitenza.

Inoltre ci devono rimanere impresse le parole del Vangelo, che sono il fondamento della nostra speranza e devono risuonare nell'intimo dei nostri cuori riconoscenti: Qualunque cosa scioglierete sulla terra sarà sciolta anche nel cielo. Quale immenso numero di peccatori sta per fare l'esperienza di questa promessa! Confessando i loro peccati, essi offriranno a Dio l'ossequio d'un cuore contrito ed umiliato; e nell'istante che il Sacerdote li assolverà sulla terra, la mano di Dio, in cielo, li scioglierà dai lacci che li tenevano incatenati agli eterni supplizi.

Finalmente non dimentichiamo l'altra parola legata alla precedente: Se qualcuno non ascolta la Chiesa, consideralo come un gentile e un pubblicano. Qual è dunque la Chiesa di cui si parla, se non gli uomini ai quali Gesù Cristo disse: Chi ascolta voi ascolta me, e chi disprezza voi disprezza me? Sono uomini dalla cui bocca arriva alle orecchie del Cristiano la verità che sola può salvare. Uomini che soltanto loro hanno il potere sulla terra di riconciliare il peccatore con Dio, chiudergli le porte dell'inferno ed aprirgli quelle del cielo. Dunque ci meraviglieremo se il Salvatore, che li volle costituire mediatori fra lui e gli uomini, minaccia di considerare come un pagano, o uno senza battesimo, chi non riconosce la loro autorità? Non c'è verità rivelata, fuori del loro insegnamento; nessuna salvezza, all'infuori dei Sacramenti ch'essi amministrano ; nessuna speranza in Gesù Cristo, se non nella sottomissione alle leggi spirituali ch'essi prescrivono.

 

PREGHIAMO

Difendici, o Signore, 'con la tua protezione e preservaci sempre da ogni iniquità.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 568-570

 

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