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IL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO FIRMA LA RICHIESTA AL VESCOVO

La Voce di Mantova 
a favore della messa antica

 

Il 3 giugno, dopo il grande successo della pubblica raccolta di firme per la messa antica promossa a Mantova da Una Voce, il quotidiano cittadino "La Voce di Mantova" pubblicava un ampio servizio dal titolo "Tradizionalisti all'attacco della Curia".

Mansueto Bassi, delegato di Una Voce delle Venezie a Mantova inviava al direttore una rettifica, ove precisava, in particolare, che "non si tratta di 'attacco alla Curia', come fantasticamente scrive La Voce, ma di fedeli che si rivolgono con fiducia al loro Pastore. Più che 'una Mantova conservatrice', quella dei richiedenti è una Mantova fedele alla Chiesa cattolica e al suo perenne Magistero, ansiosa di riscoprire la tradizione (anche liturgica) dei propri Padri".

L'8 giugno il quotidiano pubblicava la rettifica ("Messa in latino: nessun attacco alla Curia"), insieme con una nota del suo direttore Davide Mattellini, che riproduciamo integralmente:

"Lo si era capito, caro Bassi, che l''attacco' non era stato prodotto con cannoni e mortai: i titoli sono spesso se non sempre, l'estremizzazione di un concetto che comunque trova riscontro documentabile. Nel caso, io interpreto che la stessa raccolta di firme per ottenere uno spazio di tradizione costituisca in sé un 'attacco' alla nostra Curia. Ma pure da queste espressioni traspare a mio modo di vedere un legame di partecipazione e devozione che dovrebbe solo lusingare la Curia, più che dolergliene. In fondo, anch'io - firmatario della sua petizione - vivo la mia religiosità in spazi e forme ben differenti rispetto a quelle cui si orienta la Chiesa mantovana (e in verità non solo questa nostra). Le chiese che escludono architettonicamente e decorativamente il proposito di esprimere solennità, o le messe glorificate dalle chitarre grattate da due o tre accordini rantacosi, o matronei frequentati da nonne sbracciate, o i riti partecipati da gente in braghette corte, e così via, lo dico apertamente, mi allontanano dal terzo Comandamento. La mia chiesa profuma d'incenso, non puzza di scarpe da ginnastica. La divinità deve farmi sentire piccolo per avere effetto. Invece càpita che in chiesa oggi io mi senta un gigante.

da. mat."

Siamo lieti di aver trovato chi condivide l'esigenza forte di una liturgia vera.

 

 

 

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  • La Voce di Mantova, 3 giugno 2003  p. 1p. 14

 

 

 

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Inserito l'11 giugno 2003

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