Messe latine antiche nelle Venezie
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A Fanna il 21 agosto 2002

Messa cantata in rito latino antico alla XXX Giornata di preghiera e di studio degli "Amici di Instaurare"

 
Il 21 agosto 2002, nel Santuario di Madonna di Strada a Fanna (Pordenone), si è tenuta la trentesima edizione dell’annuale convegno degli "Amici di Instaurare".

Come ormai consuetudine ai lavori del convegno è stato premesso il canto della messa de Spiritu Sancto secondo l’antico rito romano, celebrata dal prof. don Ivo Cisar con il consenso dell’Ordinario diocesano di Concordia-Pordenone S. E. mons. Ovidio Poletto.

L’omelia è stata dedicata al tema "sine tuo numine nihil est in homine, nihil est innoxium", trattando della necessità della grazia dello Spirito Santo, ed è pubblicata nel suo testo integrale su questo sito web di Una Voce Venetia.

Dopo la messa è stato cantato il Veni Creator. La sacra funzione è stata accompagnata dalla Nuova Confraternita di S. Giacomo di San Martino al Tagliamento (Pn), diretta da Tarcisio Zavagno, che ha eseguito i canti gregoriani del Proprio e dell’Ordinario.

I lavori del convegno si sono aperti con l’indirizzo di saluto del prof. Danilo Castellano, direttore di "Instaurare", il quale ha illustrato l’intenzione di offrire al prof. Pietro Giuseppe Grasso, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Pavia, che va quest’anno fuori ruolo, il volume Costituzione e secolarizzazione, "Forme e realtà nell’esperienza giuridica. Collana di studi diretta da Mario Bertolissi e Umberto Vincenti, 10" (Padova, 2002). Castellano ha ricordato la tesi che Grasso vi ha sostenuto unico in Italia: le sue riflessioni - secondo le parole del risvolto di copertina siglato dal prof. Mario Bertolissi dell’Università di Padova - "urtano la coscienza, di chi ha coscienza, e gli impongono di andare oltre il vuoto ineffabile dei luoghi comuni, indispensabile soprattutto quando si impongono riforme della legge fondamentale". Il volume, pertanto, - ha sostenuto Castellano - ha un significato ben più profondo dell’omaggio, quello di diffondere i problemi che Grasso pone a chi si occupa di politica e costituzione, ma soprattutto che ha a cuore il bene comune.

Avvenuta la consegna del volume, il direttore ha ricordato tre sacerdoti molto vicini al periodico: don Mario Tavano, scomparso nel marzo 2002, don Luigi Cozzi, spentosi l'anno passato, e il prof. don Dario Composta, membro del comitato scientifico di "Instaurare".

Il prof. Michele Gaslini dell'Università di Udine ha svolto un'ampia presentazione del volume Costituzione e secolarizzazione di P. G. Grasso. A giudizio del relatore, si tratta di un'opera nella quale si traducono gli imperativi di un coerente impegno civile e di una chiara indicazione morale. Essa ha saputo offrire un'analisi della realtà a tutto campo, laddove il diritto, grazie alle puntuali considerazioni tecniche dell’autore, è riuscito a ritrovare quella sua connotazione pregiacobina di scienza umanistica rivolta a cogliere, dall’attualità della comune esistenza, quella regola, secondo ragione, di composizione degli interessi e dei conflitti del corpo sociale, così come scandita dalla naturalità dell’uomo e delle cose. In conclusione, Gaslini ha affermato che il lettore, sia pur digiuno di conoscenze legali, potrà cogliere in Costituzione e secolarizzazione un utile strumento per la più matura comprensione della realtà sociale, inducendolo alla riflessione circa l’eterno indissolubile connubio tra la fede e la ragione. Tanto è reso possibile dalla diffusa indagine, condotta pure su di un piano storico-politico, circa le gravi contraddizioni logiche insite nella scissione che, a opera del "nuovo legislatore", si è andata scandendo tra l’ordine dato dal diritto positivo e la naturale aspirazione dell’uomo verso la trascendenza, naturale aspirazione che lo conduce alla percezione stessa di Dio suo creatore. Tutto ciò anche con riferimento alle nostre contingenze nazionali, in quanto, ha sottolineato Gaslini riferendo le parole stesse dell’autore, "sarebbe errore dimenticare che decisiva nel processo di secolarizzazione della legislazione e della vita civile italiana si è dimostrata l’applicazione delle disposizioni costituzionali, come deliberato dalla Corte costituzionale, organo depositario dell’interpretazione ufficiale della stessa carta repubblicana" (p. 265).

Al termine, lo stesso prof. Grasso si è rivolto ai convenuti, e ha voluto premettere un ricordo personale evocatogli dalla partecipazione alla santa messa latina antica: la messa e il Veni Creator della novena di Pentecoste nel 1944. A proposito del suo libro, ne ha riassunto il contenuto in una frase, "un contributo alla conoscenza critica di una tripla sconfitta dei cattolici italiani nella vita politica": sconfitta istituzionale e governativa, con riferimento all’introduzione della repubblica nel 1946, sconfitta dell’ordine morale, data dall’introduzione dell’aborto legale, del divorzio e del nuovo diritto di famiglia, sconfitta politica, rappresentata dalla fine ingloriosa della c.d. prima repubblica all’inizio degli anni novanta.

Nel dibattito sono intervenuti Daniela Vidoni (Udine), il cons. Ugo Rossi Merighi (Roma), don Ivo Cisar (Pordenone), il prof. Italo Francesco Baldo (Vicenza), l'avv. Guglielmo Cevolin (Pordenone), l'avv. Lino Comand (Udine), Maurizio Ruggiero (Verona).

I lavori sono ripresi nel pomeriggio con la relazione del prof. Marco Nardone (Udine), il quale ha presentato il volume postumo Filosofia, politica, religione (Udine, 2002) che raccoglie gli scritti minori del compianto prof. Giancarlo Giurovich. Il relatore svolgendo un'ampia disamina dei molteplici profili e questioni trattati nell'opera e cogliendo nodi teoretici fondamentali del pensiero dell'autore.

Castellano ha individuato dei collegamenti tra le tesi di Grasso e quanto detto da Nardone a proposito di Giurovich cultore dello studio della gnosi: le costituzioni moderne sono soggetti gnostici che determinano l’espulsione dell’assoluto, in quanto la presenza di Dio è la negazione della sovranità; il liberalismo si accosta al vitalismo gnostico, apertura del puro potere, del puro imporsi; se l’ideologia è gnosticismo, il contrattualismo politico, in particolare, è tutto gnosticismo, pretesa di comprendere la realtà attraverso l’ideologia, senza tenere conto dell’esperienza.

È seguito un pensiero di don Cisar sul tema "I laici nella Chiesa, equivoci ed errori", secondo cui i laici devono esercitare, mediante il ministero sacerdotale, il loro sacerdozio nel culto, adorando Cristo Dio e in Lui e nello Spirito Santo il Padre, e così santificandosi. La fede non è solo un sentimento, né opinione soggettiva, ma adesione alla Rivelazione divina, in Cristo, di Dio Uno e Trino, fede precisa, "sana dottrina". E questa fede, concludendo il suo intervento, don Cisar ha invitato i presenti a professare solennemente: la giornata si è chiusa, come ormai tradizione, con la recita del Credo della messa, il simbolo niceno-costantinopolitano.

 

 

 

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Inserito il 25 ottobre 2002

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