Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

STORIA

 

DOPO LA PENTECOSTE

STORIA

MISTICA

PRATICA

SS. TRINITÀ

I DOMENICA

CORPUS DOMINI

II DOMENICA

SACRO CUORE

III DOMENICA

IV DOMENICA

V DOMENICA

VI DOMENICA

VII DOMENICA

VIII DOMENICA

IX DOMENICA

X DOMENICA

XI DOMENICA

XII DOMENICA

XIII DOMENICA

XIV DOMENICA

XV DOMENICA

XVI DOMENICA

XVII DOMENICA

XVIII DOMENICA

XIX DOMENICA

XX DOMENICA

XXI DOMENICA

XXII DOMENICA

XXIII DOMENICA

XXIV ULT. DOMENICA

 

 
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TEMPO DOPO LA PENTECOSTE

Capitolo I

 STORIA DEL TEMPO
DOPO LA PENTECOSTE

Carattere di questo periodo.

Dopo la solennità della Pentecoste e la sua Ottava, il corso dell'Anno liturgico ci introduce in un nuovo periodo, che differisce completamente da quelli che abbiamo percorso finora. Dall'inizio dell'Avvento, che è il preludio alla festa di Natale, fino all'anniversario della discesa dello Spirito Santo, abbiamo visto svolgersi tutto il seguito dei misteri della nostra salvezza. La serie dei tempi e delle solennità narrava un dramma sublime che ci teneva sospesi e che ora si è compiuto. Tuttavia, siamo appena giunti alla metà dell'anno. Quest'ultima parte del tempo non è comunque sprovvista di misteri; ma invece di attrarre la nostra attenzione con l'interesse sempre crescente d'una azione che si precipita verso lo scioglimento, la sacra Liturgia ci offrirà una successione quasi continua di episodi diversi, gli uni gloriosi gli altri commoventi, che arrecano ciascuno un elemento speciale per lo sviluppo dei dogmi della fede o per il progresso della vita cristiana. Fino a quando, terminato il Ciclo, esso svanisce, per far posto a uno nuovo, che narrerà gli stessi avvenimenti ed effonderà le stesse grazie sul corpo mistico di Cristo.

Sua durata.

Questo periodo dell'Anno liturgico, che abbraccia talora un po' più talora un po' meno di sei mesi secondo la data della Pasqua, ha sempre conservato la forma che presenta oggi. Ma, per quanto non ammetta solennità e feste distaccate, l'influsso del Ciclo mobile vi si fa tuttavia ancora sentire. Il numero delle settimane che lo compongono può elevarsi fino a ventotto, e scendere fino a ventitré. Il punto di partenza è determinato dalla festa di Pasqua, che oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile; e il punto di conclusione dalla prima Domenica di Avvento, che apre un nuovo Ciclo e che è sempre la Domenica più vicina alle calende di dicembre.

Le Domeniche.

Nella Liturgia romana, le Domeniche di cui si compone questa serie sono indicate con il nome di Domeniche dopo Pentecoste. Questa denominazione è la più conveniente, come noteremo nel capitolo seguente, ed è basata sui più antichi Sacramentari ed Antifonari; ma si è stabilita solo progressivamente nelle Chiese in seno alle quali regnava la Liturgia romana. È così che vediamo nel Comes di Alcuino, il quale ci riporta all'VIII secolo, la prima serie di queste Domeniche designata con il nome di Domeniche dopo la Pentecoste; la seconda denominata Settimane dopo la festa degli Apostoli (post Natale Apostolorum); la terza chiamata Settimane dopo san Lorenzo (post sancti Laurentii); la quarta indicata con il nome di Settimane del settimo mese (settembre) e infine la quinta, che porta il nome di Settimane dopo san Michele (post sancti Angeli) e che va  fino all'Avvento. Molti Messali delle Chiese d'Occidente presentano, fino al secolo XVI, queste diverse suddivisioni del Tempo dopo la Pentecoste espresse in modo diverso secondo le feste dei Santi che servivano come di data nelle diverse diocesi in questa parte dell'anno. Il Messale romano pubblicato da san Pio V e diffusosi nelle Chiese latine, ha finito per ristabilire l'antica denominazione, e il tempo dell'Anno liturgico al quale siamo giunti è ormai designato solo con il nome di Tempo dopo la Pentecoste (post Pentecosten).

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 345-346

 
       

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