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L'associazione per la salvaguardia dell'antica liturgia si rivolge al Vescovo

Una voce dentro il coro (gregoriano) "Venga riproposta
la messa in latino"

di Natascha Baratto

 

La Messa latina antica con il canto gregoriano torna a fare notizia. Dopo la richiesta di cinque mesi fa, "Una voce", l'associazione che si batte in tutto il mondo per la salvaguardia della liturgia latino-gregoriana, ha organizzato per domani una conferenza di padre Pellegrino Santucci. Il tema dell'incontro, che inizierà alle 16.30 nella sala dei chiostri di Santa Corona, sarà appunto sull'"Attualità della Santa Messa latina antica e del canto gregoriano". Inoltre, oggi pomeriggio, dalle 15 alle 19 in contrà Muscheria, e domani, tutto il giorno in Piazza Castello, alcuni volontari raccoglieranno di nuovo le firme per riproporre al Vescovo la Messa latina in rito romano antico.

Nel dicembre scorso l'associazione aveva raccolto 673 firme per la petizione che richiedeva che anche a Vicenza, come in quasi tutte le altre città del Veneto, venisse celebrata la Santa Messa in lingua antica e in rito romano antico, in applicazione di due documenti della Santa sede, del 1984 e del 1988. Dopo la risposta negativa del Vescovo, Cesare Nosiglia, "Una Voce" ha deciso di insistere sul tema e provare a rilanciare di nuovo la proposta.

"Monsignor Nosiglia - ha raccontato Massimiliano Primon, delegato dell'associazione per Vicenza - nell'udienza che ha concesso ad 'Una Voce' all'inizio dell'anno, ha dichiarato legittima la richiesta avanzata a suo tempo da circa 700 fedeli vicentini. La Santa sede incoraggia i Vescovi a non essere sordi alle richieste dei fedeli, affermando che la pluralità dei riti è una ricchezza e non già una fonte di divisione nella Chiesa. Il nuovo Papa Benedetto XVI nel celebrare, da cardinale, l'antica Messa latina ha dichiarato, il 24 ottobre 1998, che "la presenza dell'antica liturgia non turba né rompe l'unità delle diocesi, ma è invece un dono destinato a rafforzare il Corpo di Cristo, del quale siamo tutti i servitori".

Alla conferenza, di presentazione dell'incontro di domani, era presente anche Italo Francesco Baldo, professore di filosofia dell'istituto Pigafetta, che ha esordito: "Quanto tempo ancora potrà durare l'ostinata resistenza degli elementi del clero vicentino più riottosi alla liturgia della tradizione e più inclini a ogni creativismo liturgico, che talvolta sfocia addirittura alla profanazione? La Messa latina in rito romano antico non scardina niente, anzi rafforza il legame tra i fedeli e con la religione: noi stiamo perdendo le nostre radici e stiamo diventando, sempre più, nessuno. Perdere l'identità, dopo 2000 anni di storia, vuole dire perdere la coscienza di se stessi. Non vogliamo chiedere al Vescovo di ripensarci, ma di concedere".

 

da "Il Giornale di Vicenza", 13 maggio 2005

 

 

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Inserito il 14 maggio 2005

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