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Messe latine antiche nelle Venezie
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Messe tridentine nelle Venezie?

Vicenza

 

 

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Documenti

Appendix pro Dioecesi Vicentina, 1953

Comunicato della Diocesi di Vicenza, 11 dicembre 2010 - Sospesa la Messa in latino a San Rocco secondo il rito antico

Lettera del Vescovo di Vicenza del 25 giugno 2009

Comunicato del Vescovo di Vicenza sulla messa di S. Rocco (21 febbraio 2009). Licenza dei riti

Vicenza, mancata applicazione del Motu proprio. La seconda lettera di Una Voce al vescovo sulla messa di S. Rocco

UNA VOCE ITALIA Consiglio di Presidenza 14 febbraio 2009

Vicenza, mancata applicazione del Motu proprio. La risposta dell'arcivescovo Nosiglia sulla messa di S. Rocco

Vicenza, mancata applicazione del Motu proprio. La prima lettera di Una Voce al vescovo sulla messa di S. Rocco

Lettera del 31 maggio 2005 di Una Voce-Vicenza a mons. Nosiglia. SENZA RISPOSTA

Lettera del vescovo di Vicenza 1° marzo 2005

Petizione al vescovo di Vicenza 28 dicembre 2004

segue

 

 

  La storia 

21 novembre 2010. Mons. Nosiglia a Torino - Il 21 novembre mons. Cesare Nosiglia ha fatto il suo ingresso quale nuovo arcivescovo metropolita di Torino. La diocesi di Vicenza resta in sede vacante fino all'elezione del nuovo vescovo da parte del Santo Padre, il motu proprio Summorum Pontificum continua a non esservi applicato.

 

28 maggio 2010. Conferenza stampa di Una Voce delle Venezie - Il 27 maggio il Coordinamento di Una Voce delle Venezie ha organizzato una conferenza stampa tenutasi a Vicenza per denunciare l'attuale situazione di non applicazione del Summorum Pontificum nella diocesi (cfr. Il Giornale di Vicenza, 28 maggio 2010).

 

 

26 maggio 2010. Nuovi importanti incarichi per mons. Nosiglia - Il 25 maggio l'arcivescovo è stato eletto vicepresidente della Cei per il nord. Un mese prima sul Giornale (25 aprile 2010) un vaticanista noto per essere spesso a conoscenza di informazioni che dovrebbero restare segrete ha scritto che mons. Nosiglia sarebbe uno dei candidati più quotati per essere promosso arcivescovo di Torino che è sede cardinalizia. Il Pastore della chiesa vicentina assume incarichi sempre più importanti per disobbedire meglio al Papa?

 

 

7 maggio 2010. Cambia solo il celebrante: don Rigon = mons. Tamiozzo - Ora la messa "tridentina" a S. Rocco è tutte le domeniche pomeriggio, il celebrante è don Pierangelo Rigon che da tempo si proponeva come il prete dei tradizionalisti (?) nella diocesi di Vicenza e diceva di celebrare messe tridentine alle sua parrocchia di Ancignano, ma il modo errato di proclamare le letture con commistione di riti e solo in italiano (proibito dalla Commissione Ecclesia Dei) è sempre quello di mons. Tamiozzo, vale a dire quello voluto dall'arcivescovo Nosiglia. Questa messa è sempre la stessa finta applicazione del Motu proprio, meno di dieci fedeli e fuori dalla chiesa ronde di professori che vorrebbero controllare chi entra e chi esce.

 

 

30 marzo 2010. Val d'Alpone: no messa tridentina, sì prete che legge le sure del Corano - In Val d'Alpone mons. Nosiglia ha detto di nuovo di no alla messa tridentina anche una tantum, però ha fatto leggere le prime sure del Corano da don Sergio Marcazzani in un incontro catto-islamico nella parrocchia di Montecchia di Crosara il 6 marzo 2010. Dunque in Val d'Alpone messa no, Corano sì.

 

 

7 settembre 2009. La messa di S. Rocco passa ogni domenica ma continua a non essere del Motu proprio - Domenica 6 settembre 2009 sono riprese le celebrazioni alla chiesa di S. Rocco dopo la pausa estiva. Come si poteva leggere nel sito della Diocesi di Vicenza, la messa pretesa "secondo il rito antico e le indicazioni del Motu Proprio di Papa Benedetto", che prima era di pomeriggio due volte al mese in date variabili, è passata ogni domenica mattina. È stata detta come di consueto da mons. Giandomenico Tamiozzo, e preceduta dalla catechesi: erano presenti otto (8) fedeli di numero. La funzione ha presentato come sempre i caratteri di una commistione di riti con l'inserimento di modalità proprie del nuovo messale, talché rimane una messa che non è tridentina, non è nella forma straordinaria e non è secondo il messale del 1962. Infatti il celebrante ha letto in italiano all'ambone (pur essendo la messa letta) epistola, graduale, Alleluja e Vangelo e ha recitato il Canone ad alta voce. Prima dell'estate si è appreso che questo modo improprio di fare le letture è voluto espressamente dall'arcivescovo Nosiglia.

 

 

7 luglio 2009. A due anni dal Motu proprio mons. Nosiglia nega la messa in Val d'Alpone - Con una lettera del 25 giugno 2009, mons. Nosiglia ha negato la celebrazione della messa nella forma straordinaria che i fedeli avevano chiesto al parroco di Montecchia di Crosara (Val d'Alpone) mons. Franco Coffetti in conformità con quanto stabilito dal Motu proprio Summorum Pontificum. Il fatto che due domeniche al mese (variabili con calendario comunicato in chiesa di mese in mese, e sospensione in agosto) a Vicenza nella chiesa di S. Rocco vi sia una "celebrazione domenicale" "secondo il rito straordinario" non è valido motivo, in base al Motu proprio, per proibire una unica messa tridentina richiesta a Montecchia (circa 40 Km da Vicenza), con l'autoritarismo di scavalcare la competenza del parroco.  Inoltre i fedeli richiedenti già da tempo avevano fatto presente che le messe di S. Rocco presentano commistioni tra vecchio e nuovo rito e abusi talmente gravi da non potersi considerare messe nella forma straordinaria. La situazione di S. Rocco non è cambiata, è l'arcivescovo evidentemente che vuole che la messa che chiama "secondo il rito straordinario" mantenga caratteri della forma ordinaria, e quindi non sia veramente quello che dice essere. Non si vede, quindi, come mons. Nosiglia possa "invitare Lei e gli altri fedeli a partecipare a questa celebrazione" che non è quello che essi hanno chiesto. La lettera è pervenuta proprio quando da altre parti si festeggiavano i frutti del Motu proprio nel suo secondo anniversario e per questo si formulavano ringraziamenti al Santo Padre: a Vicenza chi si ringrazia?

 

 

4 aprile 2009. Una Voce Italia che denuncia "apparenti applicazioni del Motu proprio" - Anche le successive celebrazioni continuavano a essere celebrate allo stesso modo da mons. Tamiozzo, nonostante che i rappresentanti dei fedeli richiedenti, davanti al pubblico scandalo e alla delusione di molti cattolici che dalla volta successiva iniziavano a disertare la messa di S. Rocco, avessero informato per iscritto l'arcivescovo (Prima lettera, 16 gennaio 2009, Seconda lettera, 16 febbraio 2009). Le messe "tridentine" disposte da mons. Nosiglia, e celebrate a partire da ottobre 2008 alla chiesa di S. Rocco a Vicenza presentano commistioni tra vecchio e nuovo rito e abusi talmente gravi  da non potersi considerare messe nella forma straordinaria. Il perdurare di tale situazione portava l'associazione Una Voce Italia, in data 14 febbraio 2009, a una dichiarazione di deplorazione degli abusi, denunciando "il rischio di apparenti applicazioni del Motu proprio perseguito mediante la celebrazione di messe con commistione di riti, tali da far indurre la contraria volontà di non celebrare la messa antica, e quindi di non applicare la legge vigente". Secondo Una Voce "in tal modo non è stato consentito ai fedeli di partecipare alla messa romana  nella forma straordinaria".

 

 

14 ottobre 2008. Non corrispondenza della messa celebrata con la messa tridentina - Il coordinatore di Una Voce delle Venezie, insieme con il rappresentante di una Una Voce Vicenza e numerosi fedeli richiedenti, partecipava alla prima messa celebrata dall'incaricato dell'arcivescovo mons. Giandomenico Tamiozzo, con il quale, con i rappresentanti dei fedeli, si era in precedenza recato a conferire per la preparazione della funzione in forma confacente. Intervistato dal Giornale di Vicenza (13 ottobre 2008), il coordinatore segnalava la non corrispondenza della messa celebrata con la messa tridentina.

 

 

15 settembre 2008. Mons. Nosiglia decide di fare celebrare la messa a partire dal 12 ottobre - Giovedì 4 settembre 2008 mons. Cesare Nosiglia ha ricevuto Marco Massignan e Lorenzo Magnabosco in rappresentanza di un gruppo di fedeli di varie parrocchie della Diocesi, che ha chiesto la celebrazione della messa secondo il rito del Messale Romano del Beato Giovanni XXIII del 1962, seguendo le disposizioni date da Papa Benedetto XVI nel Motu proprio Summorum pontificum. L'arcivescovo, sentiti i rispettivi parroci, dichiarava legittima la richiesta dei fedeli e comunicando loro essere sua intenzione disporre che venga celebrata l’Eucaristia, secondo il rito straordinario, da un sacerdote da lui incaricato, in una chiesa di Vicenza, per i fedeli della Diocesi, che desiderano parteciparvi. Veniva in seguito comunicato che detta celebrazione si sarebbe tenuta alla chiesa di S. Rocco (Contrà Mure S. Rocco a Vicenza) a iniziare da domenica 12 ottobre con il seguente orario: ore 17 incontro preparatorio, ore 17.30 celebrazione (www.unavoce-ve.it/09-08-58.htm).

 

 

13 luglio 2008. Un gruppo di fedeli chiede la messa tridentina in Val d'Alpone - Il 12 luglio 2008 una conferenza stampa è stata tenuta a Montecchia di Crosara nella Val d'Alpone, provincia di Verona ma diocesi di Vicenza, per dare notizia della richiesta della celebrazione della messa nella forma straordinaria rivolta da un gruppo di fedeli al parroco di Montecchia mons. Franco Coffetti, in conformità con quanto stabilito dal Motu proprio Summorum Pontificum. Per la celebrazione i fedeli hanno chiesto l'antica chiesa di S. Salvatore (cfr. Il Giornale di Vicenza, 13 luglio 2008).

 

 

22 gennaio 2006. Volantinaggio a Monte Berico - Il 21 gennaio 2006 Una Voce-Vicenza organizzava un volantinaggio davanti al Santuario di Monte Berico, appena prima che il vescovo vi celebrasse la messa in occasione dell'incontro con i giornalisti. Il volantino chiedeva la messa latina antica a Vicenza. Una copia del medesimo veniva consegnata a mani dello stesso mons. Nosiglia.

 

 

1° novembre 2005. Mons. Nosiglia non risponde - In data 31 maggio 2005 il delegato di Una Voce-Vicenza indirizzava una lettera a mons. Nosiglia, in cui ribadiva la richiesta dei cristiani vicentini, riportando il pensiero espresso più volte, da Cardinale, da papa Benedetto XVI a favore della libertà dell'antica messa: "la presenza dell’antica liturgia non turba né rompe l’unità delle diocesi, ma è invece un dono destinato a rafforzare il Corpo di Cristo, del quale siamo tutti servitori" (Joseph Ratzinger, A dieci anni dal Motu proprio Ecclesia Dei, conferenza tenuta a  Roma il 24 ottobre 1998). La lettera chiedeva altresì una nuova udienza al Pastore della chiesa locale, per poter esporre compiutamente le proprie ragioni. Questa lettera è a tutt'oggi senza risposta da parte di mons. Nosiglia.

 

 

15 maggio 2005. Conferenza di padre Santucci ai Chiostri di S. Corona - Il 14 maggio 2005 Una Voce ha organizzato a Vicenza una conferenza sul tema "Attualità della messa latina antica e del canto gregoriano", che è stata tenuta da padre Pellegrino Santucci ai Chiostri di S. Corona con ampia partecipazione di pubblico e vivo interesse per il ritorno di una liturgia vera.

 

 

31 marzo 2005. Udienza con l'arcivescovo e rifiuto della messa - Il 5 gennaio 2005 mons. Nosiglia riceveva una delegazione di Una Voce delle Venezie e si riservava di dare una risposta. Nel successivo mese di marzo veniva consegnata al rappresentante dei firmatari, Massimo Bisson, delegato di Una Voce-Vicenza, una lettera dell'arcivescovo, datata 1° marzo 2005, non protocollata, che conteneva il rifiuto a concedere la messa come richiesto. Le motivazioni apportate in questa lettera non sono adeguate a giustificare il diniego a un desiderio legittimo - riconosciuto come tale dallo stesso mons. Nosiglia - e fondato su precise disposizioni della Santa Sede, come viene mostrato in un comunicato emesso da Una Voce-Vicenza nel corso di una conferenza stampa in data 30 marzo. I firmatari preannunciavano ulteriori pubbliche iniziative per ottenere la messa antica.

 

 

1° dicembre 2004. La prima petizione - 673 cristiani della diocesi di Vicenza hanno sottoscritto una pubblica petizione all'arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, per chiedere secondo le intenzioni di papa Giovanni Paolo II di poter partecipare in diocesi alla messa secondo l'antico rito romano, con il Missale Romanum ed. typica 1962 tutte le domeniche e le feste di precetto. La richiesta è motivata dal desiderio di poter coltivare in questa messa la propria devozione, e viverne la particolare spiritualità, cui questi fedeli si sentono legati in forza della tradizione. La petizione con le firme è stata presentata nel novembre 2004, con la richiesta che i rappresentanti dei sottoscrittori fossero ricevuti in udienza per illustrare la loro istanza.

 

Per informazioni e adesioni rivolgersi:

Coordinamento di Una Voce delle Venezie
email: cuvve@unavoce-ve.it

 


 

News

Sospeso il rito tridentino che si officiava ogni domenica nella chiesa di S. Rocco: ecco la motivazioni (Il Giornale di Vicenza, 13 dicembre 2010). I fedeli se ne accorgono

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2009

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2008

Molti giovani a San Rocco per la messa tridentina, di Chiara Roverotto (Il Giornale di Vicenza, 13 ottobre 2008). Perseverare diabolicum

Comunicato di Una Voce Vicenza del 9 ottobre 2008

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Ritorna la messa tridentina in diocesi di Vicenza?

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MONTECCHIA DI CROSARA Messa in latino, pronto l'appello al vescovo (L'Arena, 18 luglio 2008). Diocesi di Vicenza

2007

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Se chiedesse la messa in latino. Vicenza: tenterebbero di "far ragionare" anche il Papa, di Italo Francesco Baldo

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2006

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2004

"La bevanda di salvezza e la messa in latino" (Il Giornale di Vicenza, 17 dicembre 2004)

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Raccolta di firme per le SS. Messe in latino (Il Punto, 24 settembre 2004)

Raccolta di firme: "Vogliamo la messa in latino"  (Corriere del Veneto, 19 settembre 2004)

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